Novembre 2013

All’origine della santità

Era il mese di novembre del 1887, quando Teresa Martin, in occasione del Giubileo Sacerdotale di Papa Leone XIII, partecipò con il padre a un pellegrinaggio a Roma. Per Teresa il Papa era la più grande meraviglia di Roma: voleva chiedere al Papa la grazia di entrare nel Carmelo a quindici anni.

Dell’incontro la Santa scrive: "Il Papa mi guardò fissamente, e pronunciò queste parole appoggiando su ciascuna sillaba: «Bene, bene, entrerete se Dio lo vorrà! »". Commenta Teresa: "La sua espressione era così penetrante e convinta, che mi pare d'intenderlo ancora". Nonostante questo fatto increscioso Teresa ha conservato per tutta la vita un graditissimo ricordo della sua visita al Santo Padre Leone XIII.

L’avventura della santità ha sempre origine da un incontro. Per Teresa il suo cammino ha avuto inizio nello sguardo paterno del Papa. Si è sentita guadata dal Padre celeste e, fidandosi della parola del Papa, si abbandona confidenzialmente alla volontà di Dio. Nell’abbandono filiale,Teresa sperimenta la bellezza della fede, trova la luce per la sua vita, attende impaziente di incontrarsi con il suo Sposo Divino per celebrare il patto dell’amore eterna. Ecco la santità: dono e accoglienza del dono. Anche per ciascuno di noi è riservato un dono particolare, che Dio ci fa attraverso l’incontro con un testimone. All’origine della nostra fede, del nostro cammino di vita cristiana, c’è esperienza dell’incontro: l’incontro con una persona, l’incontro con una comunità. Se l’incontro è all’origine, il perseverare nel cammino fa crescere nella santità: nella sequela e nella imitazione del Signore Gesù è il cammino verso la santità. In questi giorni faremo visita ai nostri fratelli defunti che ci hanno preceduto nella fede; la loro memoria con la testimonianza della fede e dell’appartenenza alla Chiesa ridestano in noi sentimenti di gratitudine perché da essi abbiamo ricevuto il dono della fede e siamo stati educati e introdotti nell’esperienza cristiana; con loro abbiamo imparato a vivere da cristiani e ad essi ora il nostro grazie e la promessa che sulle loro orma continueremo a trasmettere alle nuove generazioni la bellezza dell’incontro con Cristo.

Ecco la santità! La santità, come luce sul quotidiano, come fedeltà alle proprie scelte fondamentali, come autenticità e semplicità nelle relazioni, come fiducia e ottimismo nel presente. Questa è stata la santità di Teresa di Lisieux!

Il suo segreto: fidarsi di Dio e confidare in Lui come il bimbo nel suo papà. Sia anche per noi così!

Auguri di santità!

Don Paolo

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Ottobre 2013

Alle radici della nostra identità comunitaria

Papa Francesco: "Santa Teresa di Lisieux. Ho una sua foto su di un piano della mia libreria, davanti alla quale metto un vaso di rose bianche. Quando ho un problema, domando alla Santa non di risolverlo ma di prenderlo nelle sue mani e di aiutarmi ad accettarlo". Con questo pensiero di Papa Francesco desidero dare inizio al nuovo anno pastorale della nostra comunità parrocchiale. S. Teresa di Gesù Bambino è all’origine della nostra identità comunitaria. Colui che vive in questa parrocchia ha ricevuto in dono dal Signore, attraverso la mediazione della spiritualità e della testimonianza di S. Teresa del B.G., alcuni tratti particolari della spiritualità cristiana. In particolare, la confidenza, l’abbandono filiale, la valorizzazione delle piccole cose, la santificazione nel quotidiano. Sono tratti e virtù che abbiamo la gioia di sentirci riproporre dall’insegnamento di Papa Francesco. Nella sua testimonianza, sopra citata, Egli ci ricorda di avere sempre davanti a sé l’immagine della Santa a cui si rivolge costantemente, affidando a Lei le sue preoccupazioni, i suoi problemi. Ma cosa ci insegna il Papa? Come S . Teresa, ci insegna ad avere fiducia, ad abbandonarci in Dio come un bambino tra le braccia del padre. Ci insegna a renderci disponibili a fare la volontà Dio, unica fonte della nostra pace e della nostra gioia. Ci insegna a vivere nell’umiltà del cuore e nell’essenzialità della vita. Colui che appartiene alla nostra comunità parrocchiale è chiamato a dare testimonianza della propria fede con uno stile di vita semplice, umile, confidente in Dio, forte del suo Amore, gioioso di vivere alla sua presenza. L’anno pastorale che si apre davanti a noi è segnato da tre parole-chiave che il nostro Arcivescovo, Mons. Filippo Santoro ci ha consegnato al Loreto, durante il pellegrinaggio diocesano alla Santa Casa: preghiera – comunione – missione.

Sono tre parole che evocano le dimensione fondamentali della vita cristiana.

La Preghiera è la vita di dialogo, di comunione con Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Da Dio ha origine la nostra vita, in Dio essa si alimenta e cresce, in Dio raggiunge la sua pienezza. La preghiera, in tutte le sue forme espressive: personale e comunitaria, liturgica e privata, sacramentaria e devozionale, è il filo rosso che ci tiene costantemente e vitalmente legati alla SS.ma Trinità.

La Comunione è l’esperienza di appartenenza alla Chiesa, condizione e mediazione della fede di ogni cristiano; è la visibilizzazione della fede nel contesto comunitario. Nessuno può darsi la fede da sé, se non attraverso la testimonianza di chi ci precede. La comunione è la partecipazione condivisa ai misteri della fede, alla vita della grazia, all’amicizia di Gesù Cristo. La comunione è dono dello Spirito che ci fa uno nella professione dell’unica Fede e nella partecipazione al Corpo e al Sangue di Cristo, ma è anche impegno di ogni cristiano nell’edificazione della Chiesa. Tante difficoltà, tanti personalismi, talvolta, ostacolano l’esperienza della comunione e il cammino verso l’unità; nella fedeltà al Signore, nell’adesione sincera all’insegnamento del Papa e dei Vescovi, nella corresponsabilità vera con i Sacerdoti, il Popolo di Dio cammina nella storia e compie la sua missione di faro di luce per tutti i popoli.

La Missione conduce i cristiani alle periferie sociali, culturali e umane, dove l’annuncio del Vangelo si fa seme di speranza. Andare appartiene alla natura della Chiesa; andare, annunciare, amare esprimono la missione del cristiano. In quest’anno pastorale un grande evento celebrativo caratterizzerà la vita della nostra Comunità: il LXX anniversario dell’erezione canonica della nostra Parrocchia di S. Teresa del B.G. Il 22 aprile 1944 con bolla arcivescovile dell’Arcivescovo di Taranto, mons. Ferdinando Bernardi, veniva eretta in Parrocchia la Chiesa di S. Teresa del B.G., finita di costruire nel 1931, grazie all’opera dell’Arcivescovo mons. Orazio Mazzella, il cui stemma episcopale è riportato nella prima Chiesa. È un evento di grazie che darà nuovo slancio missionario alla nostra Comunità. Viviamo sin d’ora con spirito di fede e entusiasmo e gioia cristiana questo evento, e tutte le relative iniziative, e invito ciascuno ad essere protagonista attivo nella vita della comunità.

Buon anno pastorale !

Don Paolo

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Festeggiamenti in onore S. Teresa del B.G.

Festeggiamenti in onore di Santa Teresa del Bambin Gesù

 

 

Triduo di predicazione

28-29-30 settembre 2013

Ore 18.30 Santo Rosario

Ore 19.00 S. Messa

Festa liturgica di Santa Teresa del B.G.

01 ottobre 2013

Ore 08.30 - 10.00 - 11.30 SS. Messe

Ore 12.00 Preghiera di supplica a Santa Teresa del B.G.

Ore 17.30 Processione con il simulacro di Santa Teresa del B.G. per le vie del quartiere: C. Battisti - Fiume - Venezia - Bari - Pisa - Plateja - Pola - C.Battisti. La processione sarà seguita dal Gran Concerto Bandistico Città di Taranto “G. Paisiello”, diretto dal Maestro Vincenzo Simonetti.

Ore 19.00 S. Messa celebrata dal rev.do Sac. Antonio Rubino, Vicario Episcopale per la Cultura.

Festa di Quartiere

28-29-30 settembre e 01 ottobre 2013

Animazione e degustazione

 

 

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