5° Convegno Ecclesiale Nazionale - #Firenze2015
In Gesù Cristo il nuovo umanesimo
Ci sarà anche il nostro Parroco, Mons. Paolo Oliva , tra i partecipanti al 5° Convegno Ecclesiale Nazionale dal 9 al 13 Novembre 2015.
Don Paolo, membro della Delegazione della Diocesi di Taranto, svolgerà anche la funzione di coordiantore di uno dei Gruppi di Studio del Convegno.
Questo il suo pensiero prima della partenza per Firenze.
Novembre 2015
Seppellire i morti…Pregare Dio per i vivi e i morti
In
questi giorni faremo visita ai cimiteri per pregare per i nostri
fratelli defunti. L’opera di misericordia spirituale ci invita a
un esigenza di amore e di gratitudine verso coloro che hanno
percorso un tratto della loro vita terrena con noi: pregare,
invocare la misericordia del Padre perché conceda loro la
pienezza della vita eterna. Un discorso estemporaneo questo? Un
residuato di religiosità primitiva? Uno dei tanti gesti di
convenevoli culturali? Lo fanno in tanti, ci vado anch’io? No! È
un dovere del cuore di chi crede e di non crede nella vita
eterna. Un dovere del cuore verso chi ci ha trasmesso la vita,
ci ha insegnato a vivere e ci ha educato alla responsabilità e
all’impegno civile e alla testimonianza cristiana. È
significativo evidenziare che siamo di fronte a due dimensioni
dell’opera di misericordia: l’una, corporale e l’altra
spirituale. La prima contempla un’accompagnamento premuroso del
malato nella sua fase terminale e una cura attenta per una
sepoltura dignitosa, facendo leva sulla parola dell’apostolo:
“Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo,
che è in voi?” 1Cor.6,19. Pertanto, quanto noi compiamo nel
momento della morte e della sepoltura di un nostro fratello è
espressione della nostra fede e del nostro amore verso chi con
il battesimo è diventato figlio di Dio ed è chiamato a
partecipare alla stessa vita di Dio. Le buone usanze della
sepoltura, il culto dei morti, il rispetto e la cura dei
cimiteri rivelano la maturità e la civiltà di un popolo; nel
paradosso della morte si rilegge il mistero della vita. La
seconda invita ai gesti di carità spirituale verso le Anime del
Purgatorio che nello stato della purificazione attendono di
godere pienamente della beatitudine eterna. Nel nostro Credo
affermiamo di credere nella Comunione dei Santi, la circolazione
e la condivisone dei beni spirituali tra tutti i battezzati: il
dono della grazia che Gesù Cristo ci fa con la sua morte e
resurrezione, i meriti della Beata vergine Maria e di tutti
Santi. Noi, pellegrini sulla terra, lodiamo il Signore nei suoi
Santi, invochiamo la misericordia divina per le Anime del
Purgatorio e preghiamo per la nostra perseveranza nella fede
fino all’ultimo istante della vita terrena. Le Anime del
Purgatorio possono solo pregare per noi, i Santi del Paradiso
intercedono presso Dio a nostro favore. Come pregare per i
defunti: con la recita del s. Rosario, con la partecipazione
alla Celebrazione Eucaristica, con la pia tradizione di far
celebrare sante Messe, in particolare per le Anime abbandonate.
La Solennità di Tutti i Santi ci evoca la Gerusalemme Celeste,
la nostra Patria, dove vivremo in pienezza la vittoria di Cristo
sulla morte.
Don Paolo
Ottobre 2015
“Ho avuto fame … ho avuto sete…” Mt. 25,35
La festa di S. Teresa del B.G. costituisce per la nostra Comunità Parrocchiale l’inizio del nuovo anno pastorale. Un anno da vivere nel clima ecclesiale del Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco,per fare l’esperienza della tenerezza dell’amore del Padre in tutte le situazioni della vita, anche quelle che apparentemente ci tengono lontani da Lui. Il Papa ci esorta ad essere una comunità cristiana in uscita, capace di farsi vicina e solidale per testimoniare concretamente la carità. Ci lasceremo guidare dalla catechesi culle Opere di misericordia corporale e spirituale che abbiamo imparato al catechismo e ci impegneremo a porre gesti visibili di misericordia. Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati sono le prime due opere di misericordia corporali. Nella Bibbia queste sono azioni vivamente raccomandate e nello stesso esprimono l’attenzione dell’Autore sacro per i bisogni primari dell’’uomo. Il salmista, nel rendere grazie al Signore per le meraviglie operate a favore dell’uomo, eleva il suo inno a Dio “perché ha saziato un animo assetato, un animo affranto ha ricolmato di bene”(Sal. 107, 9). Nello stesso tempo il rimprovero all’uomo insensibile verso l’altro uomo: “Non hai dato da bere all’assetato e all’affamato hai rifiutato il pane”(Gb. 22, 7). Di fronte alla folla che lo segue nella sua predicazione e bisognosa di sfamarsi, Gesù comanda ai suoi discepoli:“Voi stessi date loro da mangiare”(Mc. 6,35); un gesto che esprime la “compassione” e la “tenerezza” di Gesù che nella moltiplicazione dei pani compie un gesto profetico, anticipando il dono della sua stessa vita come cibo per gli uomini e invita i suoi di tutti i tempi a spezzare il proprio pane con chi è nel bisogno. I nostri giorni ci sollecitano a riconsiderare la modalità dell’uso dei beni, in particolare quelli che soddisfano le nostre esigenze primarie, perché spesso il consumismo e le nostre disponibilità distolgono i nostri occhi dal guardare le necessità di chi ci vive accanto. Sarebbe bello recuperare un’educazione, sin dalla tenera età, al rispetto del pane e dell’acqua senza cadere nella retorica, ma comprendere che questi sono beni destinati universalmente a tutti e che devono essere nella disponibilità di tutti. Il progresso della società e il livello di civiltà si misura dalla reale disponibilità dei beni fondamentali a cui tutti devono poter accedere. Sarebbe bello sviluppare “una mistica del pane e dell’acqua” per ricollocare l’uomo nel suo compito di custode del creato e dei suoi beni, come Papa Francesco raccomanda nella sua enciclica “Laudato sii”.
Impegniamoci in questo mese di ottobre a non sciupare il pane, il cibo, a non sprecare l’acqua, a condividere con chi è in necessità non solo il di più che abbiamo ma imparando a rinunciare per sollevare chi è nella povertà. Accanto ai cassonetti dei rifiuti, collochiamo i cassonetti della solidarietà. Così daremo vita ad una misericordia concreta e sperimenteremo la gioia della Misericordia del Padre nella nostra vita.
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Buon anno pastorale della Misericordia!
Don Paolo
Festa Santa Teresa 2015
60° Anniversario Ordinazione Sacerdotale Don Ciro Tripiedi
22 Giugno 2015
L'intera comutà parrocchiale di Santa Teresa si è stretta
intorno al caro Don Ciro Tripiedi,
da oltre vent'anni presenza amabile e discreta all'interno della
Parrocchia, per festeggiare il suo 60° Anniversario di
Ordinazione Sacerdotale.
La celebrazione Eucaristica è stata presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera.
Giugno 2015
… e la Vita donava l’Amore!
Un fanciullo, che da poco aveva ricevuto la Prima Comunione, se ne andava solo soletto per le stradine del centro storico del suo paese, richiamando a sé le emozioni del primo incontro con Gesù Eucaristia. Ad un tratto si imbatté in un’edicola religiosa che conservava due immagini sacre: una raffigurava Gesù che con l’indice della mano destra indicava il suo cuore da cui sprigionava fuoco rosso, l’altra, Maria santissima, anche Ella col suo cuore sormontato da fuoco dorato. Il fanciullo cercava di capire il significato profondo delle due immagini, ma non riusciva a comprendere e restava con il suo desiderio di scoprire il messaggio iconografico ivi contenuto. Dopo aver recitato una preghiera davanti all’edicola, il fanciullo riprese la sua strada con il bisogno di trovare risposta. E andò dal suo Parroco che certamente poteva esaudire il suo desiderio. E così avvenne. Il sacerdote con un fare catechistico spiegò al fanciullo il significato del cuore. Nella mentalità biblica il cuore è il centro della persona umana: qui albergano le sue intenzioni, i suoi desideri, i suoi affetti, le sue decisioni; in una parola il cuore rivela la persona. E continuando, Maria santissima ha donato la natura umana al Figlio di Dio fatto uomo; secondo l’imperscrutabile disegno di Dio, Maria nel suo amore di madre, da la vita umana all’Autore della Vita: Gesù, indicando il suo cuore, rivela e conferma che tutto è Amore, il suo Amore, il suo Cuore è la rivelazione dell’Amore di Dio. Nella terza rivelazione a s. Margherita Maria Alacoque (guardate il quadro nella nostra chiesa) Gesù le dice: “Ecco quel Cuore cha tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi a consumarsi per testimoniare il suo Amore”. Amare è gratitudine verso Chi ci ha amato per primo; amare è testimonianza del grande dono ricevuto; amare è convertirsi allo stile di vita di Chi ci ama; amare è solidarizzare con chi ci sta vicino donando l’amore ricevuto.
In questo mese di giugno ricorderemo, in particolare, il 60° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di don Ciro Tripiedi, un segno concreto di risposta dell’uomo all’Amore di Cristo e uno stimolo per tutti noi a fare della nostra vita un canto all’amore di Cristo.
Don Paolo
Santa Teresa su Twitter
@santateresabgta
Con il messaggio di Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, è stato ufficialmente inaugurato l'account Twitter della nostra Parrocchia.
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@santateresabgta
Festeggiamenti per l’onomastico di
S. E. Mons. Filippo Santoro
Martedì 26 maggio ore 20.00
Sarà la Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù di Taranto ad ospitare,
martedì 26 maggio 2015 festa liturgica di San Filippo Neri, i festeggiamenti per l’onomastico del nostro amato
Arcivescovo S. E. Mons. Filippo Santoro.
La celebrazione, che sarà presieduta da Sua Eccellenza l’Arcivescovo, avrà inizio alle ore 20.00 e vedrà la partecipazione dei sacerdoti della Diocesi.
Per venire incontro alle necessità di chi non potesse parteciparvi, la Santa Messa sarà visibile in diretta streaming sul sito parrocchiale www.santateresabg.it e sulla TV digitale terrestre canale 649 di JoTv.
Al termine della celebrazione i fedeli si stringeranno intorno al loro Pastore per un breve momento di festa nei saloni parrocchiali.
Nell’occasione sarà inaugurato ufficialmente, con un messaggio di Mons. Santoro, il canale ufficiale Twitter della Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù di Taranto
@santateresabgta.
Don Paolo
Aprile 2015
… e la Vita ricreò l’umanità!
Ci fu buio totale tale da far mancare il respiro; la morte aveva preso il sopravvento, voleva dichiarare la sua vittoria: la fine di tutto. Ma non fu cosi! Quella luce entrata nella storia dell’umanità era rimasta accesa nel cuore della Madre: la sua fede e la sua speranza attraversarono l’impero della morte. Quella Luce, avvolta dalle tenebre, esplose e diede inizio ad una nuova vita: Gesù è risorto! Una nuova creazione! Un nuovo inizio della storia! Una nuova umanità! “Sì, il Signore è veramente risorto!” Egli con la forza dello Spirito e nell’amore eterno del Padre fa dell’uomo una creatura. Non c’è più spazio per la paura, per la cattiveria. Tutto è stato perdonato, è stato riconciliato, è stato graziato! L’uomo entra in un nuovo Eden: il giardino della grazia, della misericordia, dell’amore, della speranza, della fraternità. “Raccontaci, Maria, che cosa hai visto lungo la via?” Narra di essere stata liberata nell’incontro con il Risorto dalle sue fragilità, dalle sue incertezze, dalle sue chiusure, soprattutto di non subire più i pregiudizi dei benpensanti, i moralismi di chi si dice discepolo, ma non imita il Maestro. Ecco la vita nuova, la nuova creazione. L’uomo è riportato nella sua armonia originaria per mezzo della nuova dignità ricevuta: redento e graziato scopre la bellezza di avere come Padre Dio. Comprende che la sua vita è un continuo investimento di libertà donata; che la sua felicità trova il pieno compimento nella relazione di amore; che può incontrare il suo Signore lungo la via dove camminano speranzosi i giovani, stentano gli stanchi e gli sfiduciati, si adagiano i delusi, si nascondono mimetizzandosi gli operatori di iniquità. Ma lungo il ciglio di quella stessa via non mancano di fiorire nuovi germogli, segno di una primavera che si impone al grande freddo, per prepararsi la sole dell’estate: manifestazione di quella umanità generosa e aperta che continua a donarsi e a permettere al Padre di amare ogni uomo. Cari amici, la Pasqua ci trovi pronti per l’avventura sempre nuova e avvincente del Risorto che dal monte di Galilea invia i suoi discepoli ad annunciare a tutti che la Vita ha vinto la morte. Con l’entusiasmo della nostra fede e con la ricchezza del nostro amore rispondiamo Sì al suo invito. Lui si fida di te!
Ringrazio quanti hanno risposto al mio desiderio di instaurare un dialogo fraterno e costruttivo a vantaggio di tutta la nostra comunità; vi ricordo che potete contattarmi direttamente o tramite e-mail: parroco@santateresabg.it.
Don Paolo